Pavimentazione Antiscivolo Normativa
Pavimenti Antiscivolo Normativa

PAVIMENTAZIONE ANTISCIVOLO Normativa e Certificazioni

La normativa sui pavimenti antiscivolo e perché è così importate.

 

Lo scivolamento si verifica quando il coefficiente di aderenza tra persona e pavimento è basso, non essendoci aderenza, le gambe si muovono più velocemente rispetto al resto del corpo e lo sbilanciamento provoca una possibile caduta. Il pavimento scivoloso, è in particolar modo quello bagnato.
 
 

PERCHE' È COSÌ IMPORTANTE LA NORMATIVA ANTISCIVOLO

Non è banale, uno scivolamento improvviso potrebbe essere causa d'infortunio, a volte lieve e a volte serio.  Ecco perché nei luoghi pubblici, soprattutto dove accedono bimbi e anziani, ma si potrebbe estendere a tutti sia all'interno che all'esterno, o dove ci può essere un pavimento con presenza d'acqua, sarebbe molto importante porre attenzione a questo argomento.  Il pavimento antiscivolo dovrebbe essere una priorità nelle scuole, ospedali, centri commerciali, stazioni, uffici, caserme, ambulatori, nei centri per anziani, nei luoghi di cura e negli ambienti di lavoro con presenza di liquidi.

Il pavimento antiscivolo garantisce il livello di attrito adatto per la destinazione d'uso, un dato  fondamentale  specificato nella scheda  di ogni pavimento tecnico. È un requisito base per garantire la  sicurezza e prevenire potenziali infortuni. La resistenza allo scivolamento è espressa dal coefficiente di attrito: quanto più alto è questo, tanto minore è la scivolosità.

 

 

A QUALE NORMATIVA OCCORRE ATTENERSI

In Italia ci sono 2 i riferimenti normativi relativi ai pavimenti antiscivolo:

Il primo contiene indicazioni generiche:
Dlgs 81/2008 (Testo unico Sicurezza) – Allegato IV – REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO punto 1.3.2) I pavimenti dei locali devono essere fissi, stabili e antisdrucciolevoli nonché esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi.

Il secondo invece fornisce l’unico standard tecnico ufficiale in Italia:
• Dm 236/1989 (Prescrizioni tecniche ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche) – Articolo 8.2.2. Pavimentazioni.


 

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008

Nel decreto legislativo 81/2008, noto anche come Testo Unico per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, si prescrive che: “i pavimenti presentino condizioni tali da rendere sicuro il movimento e il transito di persone e mezzi.
 
In particolare l’Allegato IV del D.Lgs. 81/2008,  specifica: i pavimenti dei locali devono essere “fissi, stabili e antisdrucciolevoli nonché esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi, oltre a non essere ingombrati da materiali che possano impedire la normale circolazione”.  Ma non viene specificato cosa si intenda “stabili”, cosa significhi “antisdrucciolevole” e cosa debba essere considerato “cavità, protuberanza o piano inclinato”.
 
Nelle parti dei locali dove abitualmente si versano sul pavimento sostanze putrescibili o liquidi, il pavimento deve avere caratteristiche antisdrucciolo (coefficiente di attrito dinamico µ<0,4), superficie unita e impermeabile e pendenza sufficiente per avviare rapidamente i liquidi verso i punti di raccolta e scarico”.
 
 
 
 

DECRETO MINISTERIALE 236 DEL 1989

 
Nel Decreto Ministeriale 236 del 1989,  si legge: “Per pavimentazione antisdrucciolevole si intende una pavimentazione realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della B.C.R.A. (British Ceramic Research Association) sia superiore a: 0,40 per elemento scivolante in cuoio su pavimentazione asciutta - 0,40 per elemento scivolante gomma su pavimentazione bagnata - i valori predetti di attrito non devono essere modificati dall'apposizione di strati di finitura lucidanti o di protezione”. Le ipotesi di pavimentazione asciutta o bagnata devono essere assunte in base alle condizioni normali del luogo ove sia posta in opera.
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METODO BRCA

Per pavimentazione antisdrucciolevole o antiscivolo si intende una pavimentazione realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della British Ceramic Research Association Ltd. (B.C.R.A.) Rep. CEC. 6-81

Il metodo BCRA è una rilevazione strumentale che fornisce la misura dell’attrito dinamico (µ) a cui una superficie deve rispondere per essere considerata antisdrucciolevole. Questa prova misura il coefficiente  attraverso un pattino standardizzato (detto anche elemento scivolante) di cuoio o di gomma che viene fatto scivolare sulla pavimentazione da testare.
La prova si esegue per poter stabilire se un pavimento è idoneo e risponde alle caratteristiche richieste, è applicato a:

  • collaudi di pavimentazioni interne ed esterne
  • a supporto della produzione per acquisire la certificazione antiscivolo
  • Identificare il pavimento idoneo che risponde agli specifici requisiti progettuali

    Secondo il test B.C.R.A. i valori del Coefficiente di attrito dinamico (DCOF) sono così suddivisi:

pavimenti antiscivolo attrito

Esistono altri metodi per misurare il coefficiente d’attrito delle pavimentazioni, ad esempio: le DIN 51097 (piede nudo) e le DIN 51130 (per pavimenti in ambienti e zone di lavoro e di transito industriale con pericolo scivolamento), le ASTM ecc...  Le norme DIN 51097 e 51130 sono le due diverse versioni del medesimo test per determinare il così detto angolo di rischio nelle due diverse condizioni: una persona cammina avanti e indietro su una piattaforma rivestita del materiale da provare.

 

 

DIN 51130

In Europa la normativa più comune è quella tedesca,  usata come riferimento tecnico per individuare i coefficienti di scivolosità indicandoli con la lettera “R” seguita da un numero.
Tale metodo è utilizzato come test di riferimento in diverse UNI (norma tecnica europea)  -  UNI EN 13845 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni

 L’angolo indica quando una persona inizia a scivolare (nell’ipotesi di pavimento inclinato)
R9: aderenza normale – da 3° a 10°
R10: aderenza media – da 10° a 19°
R11: aderenza elevata – da 19° a 27°
R12: forte aderenza – da 27° a 35°
R13: aderenza molto forte – più di 35° d’inclinazione

 

 

RIFERIMENTO UTILIZZO PAVIMENTI ANTISCIVOLO NEGLI INTERNI

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Il pavimento antisdrucciolo R9 viene impiegato prevalentemente in sale d'attesa, mense aziendali, trattorie e ambienti similari. Ambulatori medici, case di cura, centri per anziani, day hospital, farmacie. Parrucchiere, lavanderie e zone scolastiche. In ambienti dove esiste il rischio di scivolamento, ma è ritenuto normale.

Il pavimento antisdrucciolo R10 è consigliabile per utilizzi dove il rischio è maggiore, come ad esempio: Magazzini per generi alimentari, garage, cucine scolastiche e in centri anziani.
Fiorai, passaggi pedonali aziendali, zone antistanti le docce di palestre e centri wellness e in tutti gli ambienti dove è necessaria una aderenza medio alta e dove c'è una produzione che impiega liquidi.

Dal coefficiente R11 al R13 rientrano tutti gli ambienti dove il rischio di scivolamento è molto elevato ed è necessaria una aderenza molto forte: Produzione e imballaggio di margarina e grasso alimentare;  olio alimentare;  latte fresco e burro; ambienti dove vengono trattate grosse quantità di grassi o masse liquide a livello industriale.

 

 

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Pavimenti Antiscivolo Normativa Info

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