Documento di economia e finanza  [DEF2018] - Info

Documento di economia e finanza [DEF2018] - Info

L’acronimo DEF indica il Documento di economia e finanza. Arriva alle Camere e svela il piano economico dell'esecutivo gialloverde. Reddito di cittadinanza, flat tax, riforma legge Fornero, quota cento e deficit strutturale.  Nota presentata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria

 

La nota di aggiornamento del documento di economia e finanza  (DEF),  è stata consegnata alle Camere, nella tarda serata di ieri. Il documento programmatico [qui il testo] prevede misure per 21,5 miliardi riuscendo a sostenere gli impegni di Lega e M5s grazie allo spazio fiscale,  ricavato da un deficit che raggiungerà il 2,4 per cento nel primo anno, per poi ridursi gradualmente grazie a delle previsioni di crescita molto ottimistiche

Il Governo stima per il 2019 una crescita PIL dell’1,5 per cento, mentre enti e principali istituzioni internazionali, che producono stime economiche, ritengono che sarà intorno all’1 per cento, se queste stime dovessero risultare vere, il PIL potrebbe risultare più basso di quanto il governo si attende, con un deficit più alto del 2,4 ipotizzato.   In ogni caso, il deficit servirà a finanziare i numerosi interventi che il governo intende intraprendere.  Sul DEF si leggono i principali interventi che il Governo intende applicare. 
 
Il DEF non fornisce troppi dettagli  ma si limita a fornire un quadro complessivo. Gli interventi principali saranno: introduzione del “reddito di cittadinanza”, la riforma dei centri per l’impiego, un intervento sulle pensioni e una riduzione fiscale per piccole imprese e partite IVA.
 
 
 
Ricordiamo che i punti del  comunicato ufficiale del Governo - elencati nel comunicato di Palazzo Chigi n.21 del 27 settembre, erano:
 
la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019
l’introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego
l’introduzione della pensione di cittadinanza
l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero)
la prima fase dell’introduzione della flat tax tramite l’innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani
il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi
il rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato
un programma di manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti italiana a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, per il quale, in considerazione delle caratteristiche di eccezionalità e urgenza degli interventi programmati, si intende chiedere alla Commissione europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio
politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni
lo stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie
 
 
 
Ieri finalmente è stato reso noto il DEF, un primo passo verso la legge di bilancio. Vediamo cosa contiene il DEF:
 
DEF 2018
La nota di aggiornamento al Def 2018 costituisce la prima occasione per il Governo in carica di presentare i propri orientamenti di riforma, una trattazione più ampia e approfondita sarà presentata fra sei mesi nel Documento di Economia e Finanza (Def) 2019. 
 
Già da questa nota, comunque, appare chiaro che il Governo vuole rilanciare gli investimenti pubblici, la riduzione dei cantieri di opere pubbliche infatti ha avuto un forte effetto depressivo sull’economia nazionale del nostro Paese.
 
Secondo l’Esecutivo:
“come evidenziato drammaticamente dal recente, crollo di un viadotto autostradale a Genova, le infrastrutture del Paese hanno urgente bisogno di manutenzione e modernizzazione. Lo sforzo deve coinvolgere non solo le amministrazioni pubbliche a tutti i livelli di governo, ma anche le società partecipate o titolari di concessioni pubbliche”.
 
e ancora
Per quanto riguarda la riduzione del debito pubblico, lo scenario  programmatico, pur con previsioni di crescita prudenziali e di rendimenti sui  titoli di Stato elevati, traccia in ogni caso un percorso di significativa riduzione  del rapporto debito/PIL, che dal 131,2 per cento del 2017 scenderà al 126,7 per  cento nel 2021. Una riduzione ancor più accentuata sarà possibile se si realizzerà  la maggior crescita a cui il Governo punta come obiettivo prioritario".
 
 
 
Riportiamo i punti 
essenziali del programma di politica economica e finanziaria:
 
Oltre agli interventi sulle clausole di salvaguardia, il programma di politica economica e finanziaria illustrato nel presente documento può essere riassunto nei seguenti punti principali:
• Attuazione del Reddito di Cittadinanza nell’ambito di un’ampia riforma delle politiche di inclusione sociale;
• Introduzione di modalità di pensionamento anticipato per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani;
• Prima fase dell’introduzione della ‘flat tax’ a favore di piccole imprese, professionisti e artigiani;
• Taglio dell’imposta sugli utili d’impresa per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
• Rilancio degli investimenti pubblici e della ricerca scientifica e tecnologica;
• Promozione dei settori-chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni.
 
Si tratta di un ambizioso programma, che mira anzitutto a rispondere all’aumento della povertà registrato dalla crisi in poi, soprattutto fra i giovani e le famiglie numerose e nelle regioni meridionali del Paese, e a consentire, come sopra ricordato, una maggiore flessibilità nei pensionamenti anticipati, creando maggiore spazio per l’occupazione giovanile. Esso verrà attuato con gradualità, onde conseguire una significativa riduzione del rapporto debito/PIL nel prossimo triennio.
 
 
 
 
 
 
Di seguito riportiamo i punti della bozza di aggiornamento al Def che riguardano il settore dell’edilizia e dei lavori pubblici.
 
Investimenti pubblici
Sul fronte degli investimenti pubblici, è necessario invertire il calo in atto dall’inizio della crisi.  Il livello totale delle risorse finanziarie stanziate in un arco temporale che raggiunge i quindici anni per investimenti ancora da avviare, ma già scontati ai fini dell’indebitamento netto tendenziale, ammonta a circa 150 miliardi di euro. Di questi, circa 118 miliardi possono essere considerati immediatamente attivabili, ed è quindi necessaria una forte spinta al processo di avvio e realizzazione degli investimenti sottesi.
 
Il quadro programmatico di finanza pubblica prevede un significativo aumento degli investimenti pubblici rispetto al loro andamento tendenziale, in modo tale da raggiungere almeno il 3 %  in rapporto al PIL.
 
Contratto standard Pubblico-Privato
La definizione di un contratto standard Pubblico-Privato è già a uno stadio avanzato di elaborazione: unitamente alla matrice dei rischi e al capitolato di gestione, essa fornirà una guida alle amministrazioni per la strutturazione in dettaglio delle operazioni di PPP e la redazione dei relativi atti e documenti negoziali, apportando l’aumento della competitività del Paese e il miglioramento delle capacità tecniche e negoziali delle pubbliche amministrazioni nella gestione delle operazioni di PPP.
 
All’adozione di questo strumento sarà associata un’attività di monitoraggio volta a rilevare tutte le informazioni per consentire una prima valutazione (come il numero di amministrazioni che faranno ricorso al contratto standard e il controvalore dei progetti attivati, i tempi medi degli interventi).
 
Modifica al Codice appalti
Per ridare slancio agli appalti pubblici e superare le incertezze interpretative che sono emerse, si rende necessario modificare il Codice degli Appalti.
 
Il principio sarà quello di semplificare le procedure ed, in tal modo, promuovere una maggiore trasparenza dell’amministrazione. La semplificazione riguarderà anche la fase di programmazione relativa alle delibere CIPE, con un collegamento più stretto con il lavoro progettuale delle stazioni appaltanti.
Il Governo intende anche creare un servizio di assistenza tecnica, progettuale e legale alle amministrazioni locali e regionali che ne facciano richiesta. Esso consentirà di realizzare economie di scala e supportare tutti quei comuni, province e regioni che attualmente soffrono di carenze a livello di progettazione e gestione delle opere pubbliche.
 
Infrastrutture
La strategia del Governo in ambito infrastrutturale è rivolta a dare priorità a una rete di piccole opere diffuse per riparare, dove possibile, o sostituire, dove necessario, le opere esistenti con particolare attenzione a viabilità e sicurezza di ponti, gallerie e strade interne. Questo potrebbe avere effetti positivi sul rilancio dell’economia e sul miglioramento della qualità della vita dei residenti nelle aree interne.
 
Grandi opere in corso
Il Governo intende sottoporre a un riesame, attraverso un’attenta analisi costi-benefici, le grandi opere in corso (cioè la Gronda autostradale di Genova, la Pedemontana lombarda, il terzo valico, il collegamento tra Brescia e Padova e la tratta Torino-Lione).
 
Alta velocità
Nel trasporto ferroviario il completamento dell’alta velocità può essere coerente con la manutenzione delle infrastrutture esistenti attraverso innovazioni tecnologiche che consentano di diminuire i tempi di percorrenza sulle medie distanze prevedendo anche la possibilità di affidare a Rete Ferroviaria Italiana (RFI) alcuni tratti oggi gestiti dalle Regioni.
 
Trasporti
il Governo intende promuovere una progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori diesel e benzina, al fine contenere le emissioni inquinanti e conseguire gli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
 
Building Information Modeling (BIM)
Con riferimento all’edilizia pubblica, si guarda al Building Information Modeling (BIM) per ottenere una più efficiente e innovativa pianificazione, realizzazione e gestione delle costruzioni con un risparmio potenziale fino a 30 miliardi negli appalti pubblici.
 
Il Governo intende rendere operativa tale piattaforma digitale in tutta l’attività di progettazione e monitoraggio realizzata dal Ministero dei Trasporti e dalle stazioni appaltanti.
 
Rigenerazione urbana
Il Governo opererà per una gestione sostenibile del suolo occupato attraverso un’adeguata politica che promuova la rigenerazione urbana, attraverso la promozione di regole semplici e cogenti contro il consumo del suolo, controlli efficaci e sanzioni.
 
Detrazioni fiscali
Verranno stabilizzati l’“ecobonus” e il “sisma bonus” con l’introduzione di tipologie di certificazioni capaci di garantire i crediti e la predisposizione di contratti differenziati per tipologie d’intervento, in grado di semplificare le attività delle amministrazioni locali.
 
Rischio sismico
Proseguiranno le azioni di mitigazione del rischio sismico attraverso interventi e misure di messa in sicurezza del patrimonio abitativo e di miglioramento delle prestazioni energetiche, promuovendo anche  le verifiche di vulnerabilità e i progetti di adeguamento delle scuole.
 
 

 
    
 
DEF - LE MISURE PREVISTE
Il 2019 si aprirà con un intervento sul reddito e le pensioni di cittadinanza, per cui l'esecutivo ha disposto 9 miliardi di euro. Nello stesso anno troverà applicazione la riforma della legge Fornero, con il pensionamento a quota cento per cui sono previsti 7 miliardi di euro. Entrambe le misure impegneranno risorse per 16 miliardi di euro. Le modalità saranno più dettagliate sulla legge di bilancio, il documento più importante dell’intero anno: la legge di bilancio, stabilisce come e dove si spenderanno i soldi pubblici ed è intorno a essa che si sono creati i più grossi attriti fin qui tra la Lega e il Movimento 5 Stelle.  
 
Gli altri impegni economici sono previsti in capitoli di spesa: 2 miliardi per la flat tax, 1 miliardi per i centri per l'impiego, 1 miliardo per le assunzioni straordinarie per le forze dell'ordine volute dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e 1,5 miliardi per il fondo chiesto dal M5s per il risarcimento dei "truffati dalle banche". Confermato lo stop all'aumento dell'Iva solo per il 2019: negli anni successivi l'attivazione delle clausole di salvaguardia sarà parziale, salvo nuovi interventi. 
 
  
 
DEFICIT, DEBITO E PIL
L’obiettivo del Governo è quello di ridurre sensibilmente il divario di crescita con l’Area euro, che permane da oltre un decennio. La politica economica, l’azione di riforma, la buona gestione della PA e il dialogo con imprese e cittadini saranno quindi rivolti a conseguire una crescita del PIL di almeno l’1,5 per cento nel 2019 e l’1,6 per cento nel 2020, come indicato nel nuovo quadro programmatico. Su un orizzonte più lungo, l’Italia dovrà crescere più rapidamente del resto d’Europa, onde recuperare il terreno perso negli ultimi
vent’anni.
 
Il deficit
Si tratta di una delle cifre più importanti tra quelle contenute nella legge di bilancio. In sostanza è la differenza tra quanto lo stato incassa e quanto spende (si parla di deficit perché quasi sempre le spese sono superiori alle entrate, in caso contrario si parlerebbe invece di “avanzo”). A volte lo si può trovare indicato come “disavanzo”, mentre la definizione che troverete nelle tabelle del governo è “indebitamento netto”. Il deficit, infatti, si copre chiedendo denaro in prestito, cioè facendo debito. La somma dei vari deficit accumulati nel corso degli anni forma il debito pubblico.
 
Le stime sulla crescita del paese e gli impegni di riduzione del deficit sono stati comunicati ieri sera dal ministro Giovanni Tria alla Commissione europea. "Come è avvenuto all’interno del governo – ha scritto il ministro – auspico che il dialogo con la Commissione europea rimanga aperto e costruttivo tenendo conto delle reali esigenze di cittadini e imprese e del ruolo che svolgono le istituzioni. In questo dialogo il governo si presenta compatto e fiducioso”.
 
Ora si apre il confronto che parte dalla richiesta di fiducia dell'Italia a Bruxelles.
 
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