
BONUS 110 RISTRUTTURAZIONE | 2023 STOP CESSIONE CREDITI
Novità cessione del credito per i bonus edilizi e superbonus
Doccia fredda per imprese e contribuenti: il Governo ha eliminato le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura, lasciando come unica alternativa quella di pagare le spese per i lavori edili effettuati, per poi usufruire della detrazione in dichiarazione dei redditi.
La novità è già in vigore dallo scorso 17 febbraio 2023, posto che il decreto con il quale è stato imposto il blocco alla cessione del credito. Con il decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, (vedi D.L. 16 febbraio 2023, n. 11, in G.U. n. 40 del 16 febbraio 2023 recante Misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali) il governo è intervenuto ponendo fine alla possibilità di cedere il credito oppure optare per lo sconto in fattura in tema di bonus edilizi. La decisione ha creato malumori e preoccupazioni. Cosa attendersi adesso?
Giorgia Meloni ha motivato la decisione affermando: “Il superbonus nasceva con intenti condivisibili, ma la misura è stata scritta e gestita male generando enormi di problemi che l'attuale governo deve ora risolvere" - ha aggiunto inoltre "Siamo intervenuti su una situazione fuori controllo”.
SUPERBONUS, IL GOVERNO PONE ATTENZIONE SUI CREDITI
I due incontri del 20 e 23 febbraio a Palazzo Chigi hanno messo in evidenza il punto di vista delle proprietà immobiliari. Il problema dei crediti incagliati è, secondo il Governo, la priorità. Il governo punta in primis a risolvere questo problema. Molte di proposte in tavola, tra cui quella di mantenere il sistema della cessione del credito per interventi di miglioramento sismico e di eliminazione delle barriere architettoniche.
Per discutere del decreto legge recante “Misure urgenti in materia di cessione dei crediti”, Confedilizia è stata ascoltata in audizione dinanzi alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati e ha avanzato specifiche proposte.
La Confederazione italiana della proprietà edilizia ha proposto di:
- consentire fino al 30 aprile l’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura;
- mantenere tale meccanismo per gli interventi nelle unità immobiliari indipendenti, che riguardano nel 2023 le famiglie a basso reddito;
- permettere l’utilizzo del superbonus al 110 o al 90 per cento anche per le spese sostenute fino al 30 giugno 2024;
- prevedere, in capo dei beneficiari, la possibilità di trasformare la detrazione in credito d’imposta;
- disporre che le detrazioni non usufruite nel corso dell’anno di riferimento possano essere utilizzate in anni successivi;
- mantenere forme di cessione del credito e sconto in fattura per gli interventi di miglioramento sismico e di eliminazione delle barriere architettoniche.
BLOCCO ALLA CESSIONE DEL CREDITO E ALLO SCONTO IN FATTURA
Riguarda tutti gli interventi edilizi eccetto quelli per cui entro il 16 febbraio risulta presentato il titolo abilitativo (CILAS per il superbonus) e, per i condomini che hanno adottato la delibera assembleare con approvazione all’esecuzione dei lavori.
Dopo lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura decisa con il DL 11/2023, il MEF ha attivato un tavolo tecnico dal quale dovrebbero uscire fuori le soluzioni per superare le criticità legate all’improvvisa decisione presa dal Governo. Partecipano al tavolo tecnico, oltre che i rappresentanti del Governo, anche le associazioni Abi, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative italiane, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confcommercio, Confassociazioni e UPPI. Al vaglio anche la possibilità di cessione del credito limitata e la possibilità di trasformare la detrazione in credito di imposta.
CREDITI INCAGLIATI PER 19 MILIARDI
Le prime soluzioni proposte in fase di confronto, riguardano soprattutto i crediti incagliati che ammontano a circa 19 miliardi. Qui la soluzione condivisa da tutti è quella che vede la possibilità di compensare una parte dei crediti con gli F24 delle banche; in tal modo si dovrebbe liberare capienza fiscale per permettere alle banche di acquisire nuovi crediti. Ulteriori proposte riguardano la necessita di ovviare all’impossibilità per alcuni contribuenti di sfruttare le detrazioni edilizie; posto che, per chi non paga l’Irpef, la cessione del credito e lo sconto in fattura, erano le uniche soluzioni per beneficiare delle agevolazioni fiscali.
Se su di uno stesso immobile vengono eseguiti più interventi che danno diritto al superbonus 110 per cento, la spesa massima detraibile è data dalla somma dei limiti di spesa fissati per ogni intervento. Allo stesso modo, per gli interventi condominiali, la spesa detraibile che spetta a ogni condomino è fissata in base ai millesimi di parti comuni di sua competenza, infatti, i limiti che variano in base al numero di unità immobiliari che costituiscono il condominio servono esclusivamente per calcolare la spesa massima complessivamente detraibile.
CESSIONE DEL CREDITO E SCONTO IN FATTURA QUALI LAVORI SONO BLOCCATI
Lo stop alla cessione del credito e lo sconto in fattura non riguarda solo il superbonus ma tutti i bonus edilizi. Dunque stiamo facendo riferimento ad agevolazioni quali:
- bonus ristrutturazione;
- eco bonus;
- sisma bonus;
- superbonus 110%;
- impianti fotovoltaici;
- bonus colonnine di ricarica;
- bonus barriere architettoniche
Unica nota positiva del DL 11/2023, riguarda la responsabilità dei cessionari, i quali (salvo dolo o colpa grave), non saranno chiamati a rispondere di eventuale illegittimità del credito acquisito se sono in possesso della documentazione adeguata (art.1,c.a, lett. b) DL 11/2023:
- titolo edilizio abilitativo degli interventi, oppure, nel caso di interventi in regime di edilizia libera, dichiarazione
- sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’articolo 47 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445, indicante data di inizio lavori e attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia rientrano tra quelli agevolabili, pure se i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitativo, ai sensi della normativa vigente;
- notifica preliminare dell’avvio dei lavori all’azienda sanitaria locale, oppure, nel caso di interventi per i quali tale notifica non e’ dovuta in base alla normativa vigente, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti tale circostanza;
- visura catastale ante operam dell’immobile oggetto degli interventi, oppure, nel caso di immobili non ancora censiti, domanda di accatastamento;
- fatture, ricevute o altri documenti comprovanti le spese sostenute, nonché documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle spese medesime;
- asseverazioni, quando obbligatorie per legge, dei requisiti tecnici degli interventi e di congruità delle relative spese, corredate da tutti gli allegati previsti dalla legge, rilasciate dai tecnici abilitati, con relative ricevute di presentazione e deposito presso i competenti uffici
PER APPROFONDIMENTI
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/superbonus-110%25